LEGGERE IL MONDO ATTRAVERSO IL CAMMINO

LEGGERE IL MONDO ATTRAVERSO IL CAMMINO

Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina” (Sant’Agostino):

da questa frase tutto ha avuto inizio.

Da amante di libri mi sono detta: iniziamo a leggere più pagine di questo libro del mondo.

Ma un viaggio per dove? Verso cosa? A quale scopo? Tante domande e poche risposte.

E così ho deciso di iniziare a camminare, andando a leggere questo particolare libro assaporandone ogni pagina, vivendola e sperimentandola nella semplicità di un pellegrinaggio.

 

Come in tutti i libri, prima di partire a leggere il mio attraverso il cammino, ho letto bene l’introduzione: che zaino prendere, cosa metterci dentro, che strada percorrere…  ma soprattutto mi sono chiesta: camminare verso dove? Sfogliando il calendario la mia settimana di cammino andava a terminare proprio domenica 26 agosto, data di festa per la Congregazione delle Sorelle di Santa Gemma.

E così, semplicemente osservando il calendario, l’obiettivo e la meta sono state decise: 26 agosto – Lucca.

Ho iniziato a sfogliare il libro del mondo in questo viaggio – pellegrinaggio.

Primo capitolo, o prima tappa: città di Pontremoli, dove, nel calore di una festa medievale, tutto è partito.

E così ho continuato a sfogliare questa breve parte del libro del mondo, attraversando Aulla, Sarzana, Massa, Camaiore ed approdando infine a Lucca. Oltre alle tappe principali, ci sono stati tanti “sotto capitoli”, ovvero paesini incontrati lungo il percorso, che hanno saputo dare quella sfumatura in più alla lettura.

 

172 km e più di 250 mila passi fatti, assaporati e vissuti in 6 giorni di cammino.

Incalcolabili gli incontri fatti, l’emozione di girare ogni mattina una singola pagina del libro del mondo e di viverla fino a sera, con il sole a illuminare il cammino, il caldo a cuocere i pensieri e qualche folata di vento a sospingere verso la meta.

 

Compagno inseparabile durante la lettura di questo pellegrinaggio verso Lucca è stato lui, si proprio lui, quello che ogni giorno, nella caoticità degli impegni, non si riesce mai a trovare: il silenzio. E’ stato un buon compagno di lettura, presente con discrezione: a tratti si allontanava per far posto a conversazioni di ogni tipo, altre volte rimaneva come sottofondo dei rumori del bosco e delle periferie, altre volte ancora accompagnava il rumore dei passi che mi portavano a sfogliare le pagine.

E così, piano piano, sono arrivata alla destinazione: Lucca.

“Agli occhi di chi ha camminato a lungo per raggiungere, alla svolta del sentiero, una visione desiderata, quando questa gli si dà c’è sempre una vibrazione del paesaggio. Esso si riflette nel corpo del camminatore. L’accordo di queste due presenze, come due corde che vibrano all’unisono echeggia, e ciascuna si nutri della vibrazione dell’altra, in una ripetizione infinita”.

Ed è la stessa vibrazione avvertita entrando nella Comunità in festa dopo i giorni del cammino.

Camminare ha significato per me sperimentare quelle realtà che persistono; ed arrivata a destinazione ho avuto la conferma che ci sono realtà che persistono da quel famoso 26 agosto 1971, quando dopo “l’Amen”, Madre Gemma spirò. E quest’anno ricorre il 10° anniversario della Venerabilità.

 

E così, dopo lunghi capitoli di lettura – cammino, questo capitolo finale, intitolato “26 agosto 2018”, è stato caratterizzato dalla preghiera e contemplazione nella Casa Nativa, dall’agitazione e organizzazione dei preparativi, dalla gioia autentica culminata con la Celebrazione dell’Eucaristia.

 

Sta per finire la giornata, un’altra pagina è stata letta, ma questo non è il capitolo finale. Il libro del mondo è ancora lungo da esplorare e leggere, ci sono ancora molti capitoli da scoprire.

Anche con qualche acciacco post cammino, tutto deve ricominciare. Riprendo la quotidianità con una lezione in più imparata proprio in questo capitolo lucchese: leggere lo straordinario negli ordinari capitoli dell’esistenza quotidiana. Con l’obiettivo futuro e sempre presente di andare a leggere il libro del mondo con altri cammini, che sono esperienza diretta e viva di ciò che si attraversa e ci attraversa.

“Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

Però… non trattenerti mai!
(M. Teresa di Calcutta)

 

E seguendo l’invito di Madre Teresa… buon cammino e buona lettura a tutti!

 

 

Gloria