dagli Scritti

Dall’Autobiografia

 

Primi ricordi. La mamma.

Per la prima cosa mi ricordo che la mamma mia, quando ero piccina (sotto ai 7 anni), era solita spesso prendermi in braccio, e più volte, nel farlo, piangeva e mi ripeteva: «Ho pregato tanto, affinché Gesù mi dasse una bimba; mi ha consolata, è vero, ma assai tardi. Io sono malata – mi ripeteva – e dovrò morire, ti dovrò lasciare; o se potessi condurti con me! verresti?».

Io capivo ben poco e piangevo, perché vedevo pianger la mamma. «E dove si anderebbe?» gli chiedevo. «In Paradiso, con Gesù, cogli Angeli…».

Fu la mamma mia, babbo mio, che cominciò da piccina a farmi desiderare il Paradiso, e se ancora lo desidero e ci voglio andare, ho delle belle gridate, e un bel no mi sento rispondere .

Alla mamma gli rispondevo di sì, e mi ricordo che dopo avermi ripetuto per assai volte queste solite cose, cioè di condurmi in Paradiso, io non volevo mai staccarmi da lei, non uscivo più dalla sua camera. […].

Il medico stesso proibì di accostarci al letto perfino, ma per me ogni comando era inutile, non obbedivo. Ogni sera, prima che andassi a letto, andavo da lei per dire le ora-zioni; m’inginocchiavo al suo capezzale, e si pregava.

Una sera, alle solite preghiere mi fece aggiungere un De profundis alle anime del Purgatorio, e 5 Gloria alle piaghe di Gesù. Le dissi infatti, ma come ero solita dirle io, svogliatamente e senza attenzione (in tutto il tempo di mia vita non ho mai atteso alla preghiera), e feci un bel capriccio lamentandomi con la mamma che erano troppe cose e non ne sentivo voglia. La mamma, indulgente, le altre sere fu più breve.

 

Dalle Estasi

 

Martedì 5 settembre 1899.

Tu sei l’unico amor di tutte le creature. Tu, Gesù… la fiamma del cuor mio. Mio Gesù, ti vorrei amare con tutta [l’anima mia]… Santi tutti del cielo, prestatemelo voi il cuore.

Gesù, o Gesù, ma ti sarò fedele per darti tutto il cuore? Io te lo do, ma dammelo più largo. Se avessi tanti cuori, Gesù, e grossi grossi, ti vorrei amare te solo… E tu mi vuoi tanto bene. Ti vorrei amare tanto, Gesù. Ma così chi ti ha ridotto? Chi ti ha ucciso?

Mandami pure da patire; così potrò dire che ti saprò amare. Una goccia del sangue tuo mettila  sul cuore mio; poi vedrai che ti amo tanto per amor tuo; e poi, Gesù, mi devi far leggere nel tuo cuore il…  .

Ti ha ucciso proprio l’amore! Gesù, fammi morire anche me di amore… Sarebbe un tormento la vita: non c’è persona nel mo

ndo che possa consolare gli affetti miei, che tu. Le spine, la croce, i chiodi, tutto è opera di amore.

Si fa così a amare?… Gesù, ho imparato. Sacrificherò tutto per te; ma ti sarò fede-le.

Che bel regalo che mi hai fatto Gesù!… Basta, Gesù, ti ho veduto. Quello lì è il regalo che prepari alla anime tue… La prendo volentieri, Gesù, [la croce]. Sia fatta la tua volontà, non la mia!

 

Dalle Lettere

 

Alla Sig. na Annetta Giannini

Io vorrei che il mio cuore non palpitasse, non vivesse, non sospirasse che per Gesù; vorrei che la mia lingua non sapesse proferire che il nome di Gesù, che i miei occhi non guardassero altro che Gesù, che la mia penna non sapesse scrivere che Gesù, e che i miei pensieri non volassero che a Gesù. Più volte mi sono posta a riflettere se vi fosse in terra un oggetto, verso il quale potessi indirizzare gli affetti miei; ma non trovo nessun oggetto né in terra, né in Cielo, se non altro che il mio diletto Gesù. Eppure tante volte mi sono perduta fra le noiose dissipazioni della terra; e quanti sono quelli che vanno perduti verso le vanità del mondo! Quelli sono matti davvero. È impossibile; se pensassero a Gesù, Gesù cangerebbe il loro cuore, i loro affetti, i loro sensi, i loro sospiri; e se provassero un solo istante la consolazione che si prova nello stare con Gesù, io dico che non se lo lascerebbero più andare.

E ci riusciremo poi ad amare Gesù davvero? Specialmente io, che continuamente l’offendo, ed ho il coraggio nientemeno di aggiungere nuove spine a quel serto crudele che gli circonda il cuore. Povero Gesù! Ma Gesù, sa in che modo si vendica delle mie infedeltà? Mi fa spesso vedere le sue piaghe, le sue mani grondanti Sangue di redenzione, col suo Cuore consumato in un incendio di carità, con le braccia aperte per stringerci, e mi dice che è tutto vittima del suo grande amore per noi. Prego sempre Gesù che faccia giungere presto quel momento, da me tanto desiderato, di andare presto in convento; perché sento che nel mondo non si sta bene e che non può rendere felici in nessuna maniera.