partire non è tutto!

Ecco finalmente, dopo tanti rinvii il giorno della partenza.

Sei persone:la Madre Generale (MadreAntonia), Rebecca, Alessandro, Andrea, Lazzarino, Gianluigi, iniziano se pur per un breve periodo di missione la loro esperienza.

Per la maggior parte è la prima esperienza.

Con tanta voglia di darsi e di fare ma soprattutto di vedere quanto sentito in questi mesi di preparazione, il lavoro che le sorelle missionarie di Santa Gemma fanno in alcune città nella Rep Dem. del Congo da molti anni.

Lo scopo concreto è la realizzazione di alcuni semplici impianti a pannelli solari, precedentemente  inviati tramite container  per dare luce durane le notti buie  in alcune strutture, centri di accoglienza per ragazzi di strada, Dispensario, e casa regionale della congregazione.

Tutto questo a causa di incostanza fornitura elettrica per lunghi periodi nella città.

Potete capire cosa vuol dire non avere corrente elettrica in un dispensario in piena emergenza nel dover  far partorire una mamma con parto cesareo in una scarna sala operatoria.

Oppure gestire un centinaio di bambini o ragazzi abbandonati in un dormitorio senza alcuna luce.

Ecco il lavoro concreto, ma poi anche il conoscere la realtà del lavoro di animatori e maestri di arti e mestieri.

Sarà sufficiente il tempo?

Il caldo africano ci ha accolti con code e attese alle due frontiere, quella del Burundi per entrare nella Rep. Dem. Del Congo.

Il viaggio non ci ha portato intoppi ai numerosi bagagli, scali tecnici, dogane.

L’arrivo tutto regolare, così come pure  il viaggio da Kavimvira a Bucavu la nostra  destinazione finale. Una città dal clima mite posta tra il lago Kivu e le numerose e popolate colline.

Qui ci siamo messi subito all’opera con le prime difficoltà, con imprevisti, ma grazie al cielo risolti.

Andrea ed Alessandro eseguono l’installazione impianto luci e pannelli al centro di accoglienza CASA di MATTEO, costruzione finanziata dall’associazione Amici di Matteo di Lucca.

 Io e Gianluigi all’impianto più grande alla casa delle suore per dare corrente elettrica  dai pannelli solari a tutta la casa.

E’ bello vedere la collaborazione tra le due squadre, ci ha uniti nella condivisione della fatica e delle problematiche che si verificavano, come mancanza di acqua, assenza di energia elettrica  e quindi per alcuni l’assenza di  internet , mancanza di materiale, ma con le gambe sotto la tavola abbiamo condiviso il tutto con gioia e serenità compreso il compleanno di Gianluigi.

Dieci giorni volano in fretta e così che per alcuni è già tempo di rientro.

Certamente non dimenticheremo la visita ai Centri di accoglienza e alla prigione.

Alla prima parte della notte passata con gli animatori nel loro lavoro per strappare dalla strada ragazzi e ragazze abbandonati costretti a vivere quotidiano sulla strada mendicando e prostituendosi.

Con la partenza di Alessandro, Andrea e Rebecca non ci ha tolto la grinta di continuare quanto ci si era proposti.

Abbiamo eseguito al centro di accoglienza SE TE O l’impianto di illuminazione a pannelli solari con lampade a led costruite dai ragazzi anche se alcune sono state da me riparate nei tardi pomeriggi.

Abbiamo fatto un po’ di formazione a dei ragazzi su alcuni metodi per la depurazione dell’acqua come osmotica e clorazione , questo per alcuni progetti futuri che stiamo vedendo di portare avanti tra la madre Antonia e il Sermig di Torino.

Anche per noi il tempo scorre troppo veloce e così ci ritroviamo sulla strada del  ritorno ma con l’ultimo impianto da eseguire a Uvira nel dispensario gestito da suor Maria Pia. Sotto il sole africano abbiamo  installato il quarto impiantino composto da inverter collegate a delle batterie per poter alimentare una lampada da 150 w della sala parto e successivamente collegare delle lampade a led nelle camere di degenza e laboratorio analisi  da utilizzare nelle emergenze in assenza della fornitura elettrica della compagnia.

L’impianto sarà eseguito da un lavoratore della missione che in nostra assenza eseguirà l’ampliamento dell’impianto secondo le nostre disposizioni dato che già in passato ha seguito un corso su come fare impianti elettrici e come si costruiscono  le lampade a led che non saranno belle ma danno luce e durano nel tempo.

Rientriamo certamente senza aver terminato tutti i lavori, ma la base è stata impostata e in noi c’è un pò di nostalgia e di soddisfazione.

Certamente per tutti pronti a ripartire se ci sarà l’opportunità.

Un Grazie personale vanno alle persone chi mi hanno aiutato sia economicamente e sia a quanti ci hanno accompagnato fisicamente e spiritualmente con la preghiera, ma soprattutto alle Suore di Santa Gemma che operano in terra di missione sotto le molteplici difficoltà di ogni giorno, va il nostro grazie per il loro apostolato missionario.

Lazzarino Placentino

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